TEORIA DEL REMEGGIO NAVALE. Dalla triremi alla quaranta ordini - Maurizio Ascani
di
- Anno Edizione:
- 2024
- Collana/Rivista:
- IRAW - Italian Research on Ancient World
- Casa Editrice:
- Arbor Sapientiae Editore - Roma
- Argomento:
- Archeologia e tutela del patrimonio archeologico - Saggi e Ricerche
- ISBN:
- 979-12-81427-51-8
Descrizione:
La padronanza della geometria
e della meccanica da parte degli
architetti navali, sviluppata
in una lunga tradizione cantieristica,
portò, in età ellenistica,
alla progettazione di poliere
di grandi dimensioni, con un numero di ordini
di remeggio talmente elevato da destare,
oggi come allora, ammirazione, stupore e incredulità.
Fino ad oggi, le ricostruzioni delle
navi antiche si sono fondate sui pochi documenti
letterari e iconografici esistenti, capaci
di stimolare le più varie interpretazioni, e
sulle poliere di ordine basso, principalmente
le triere, spesso con risultati discutibili e inevitabilmente
soggettivi. L’ignoranza di come
erano disposti gli ordini dei vogatori sulle navi
lunghe ha inevitabilmente ristretto il campo
d’indagine dell’archeologia navale, inducendo
spesso ricostruzioni fantasiose per le navi di
20, 30 e 40 ordini. Di fatto, la teoria del remeggio,
una sfida intellettuale che pretende una
soluzione logica, non è mai stata affrontata in
maniera sistematica. Eppure il problema, nei
suoi aspetti geometrici può essere affrontato
e risolto sul piano teorico anche in assenza di
testimonianze documentali e archeologiche.
Questo libro affronta la questione della teoria
del remeggio a partire dall’architettura delle
navi antiche e dalle implicazioni geometriche
sviluppate dal movimento dei remi e dei rematori.
In questo modo, piuttosto che indagare
gli specifici problemi di una singola nave o di
un singolo ordine, fornisce una metodologia
per comprendere la logica soggiacente al sistema
del remeggio nelle poliere antiche, dalla
bireme fino alla 40 ordini, che caratterizzava
direttamente la forma dello scafo. Questa aveva
infatti forme e proporzioni dettate sia dalla
disposizione dei vogatori su vari ordini, il motore
umano che occupava gran parte della la
parte inferiore della nave, che dallo spazio richiesto
dal movimento rotatorio dei remi stessi,
che generava un duplice cono con asse obliquo
e vertice sulla scalmiera. Per certi versi,
siamo in presenza di una scienza dimenticata,
di una lingua sconosciuta di cui si ignora
la grammatica e la sintassi pur comprendendo
il senso di alcune frasi e il significato di
alcuni vocaboli. Per avvicinarsi alla logica
che guidava la costruzione delle navi antiche
occorre fare tabula rasa dei preconcetti dogmatici
disciplinari e ristabilire alcuni principi
costruttivi e spaziali elementari che hanno
dato origine allo sviluppo del sistema degli
ordini di remeggio. A partire dal modulo
elementare del remeggio, dato dalla dimensione
occupata dal rematore e dalle possibili
combinazioni di due rematori nello spazio
tridimensionale compatibili con l’utilizzo dei
remi, l’autore ha determinato un certo numero
di configurazioni di base, una sorta di
“alfabeto” del remeggio. A partire da queste
configurazioni, ha poi costruito una vera e
propria “algebra” del rematore. Le configurazioni
dei vogatori, qui rappresentate in 59
tavole, sono la “grammatica” di questa nuova
lingua, un sistema modulare e aggregativo
aperto che ha permesso di ricostruire diverse
configurazioni di remeggio alternative per
ciascun ordine. Nell’insieme, l’autore ha ricostruito
650 sezioni maestre, dalle biremi fino
alla 40 ordini e si è spinto fino ad una ipotetica
50 ordini, mai esistita, solo per dimostrare
la validità del sistema elaborato. Con l’ausilio
di questo linguaggio, e solo allora, l’autore
si confronta con l’iconografia storica e le testimonianze
letterarie per ricostruire, qui illustrate
in 102 tavole, l’effettiva disposizione
dei vogatori per ciascun tipo di nave, scartando
le configurazioni palesemente inadatte e
scegliendo tra quelle più economiche in relazione
allo spazio occupato o più efficienti per
la spinta dei vogatori. Tuttavia, questo libro
lascia aperto ancora un grande capitolo da
scrivere, quello della ricostruzione integrale
delle navi lunghe, qui solo parzialmente accennato,
che potrà però in futuro avvalersi di
un sistema razionale geometrico che permetterà
finalmente la ricostruzione delle poliere.
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