TEORIA DEL REMEGGIO NAVALE. Dalla triremi alla quaranta ordini - Maurizio Ascani

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    Descrizione:

    In 4°, bross. edit., 440 pp. con inserto a coll.

    La padronanza della geometria
    e della meccanica da parte degli
    architetti navali, sviluppata
    in una lunga tradizione cantieristica,
    portò, in età ellenistica,
    alla progettazione di poliere
    di grandi dimensioni, con un numero di ordini
    di remeggio talmente elevato da destare,
    oggi come allora, ammirazione, stupore e incredulità.
    Fino ad oggi, le ricostruzioni delle
    navi antiche si sono fondate sui pochi documenti
    letterari e iconografici esistenti, capaci
    di stimolare le più varie interpretazioni, e
    sulle poliere di ordine basso, principalmente
    le triere, spesso con risultati discutibili e inevitabilmente
    soggettivi. L’ignoranza di come
    erano disposti gli ordini dei vogatori sulle navi
    lunghe ha inevitabilmente ristretto il campo
    d’indagine dell’archeologia navale, inducendo
    spesso ricostruzioni fantasiose per le navi di
    20, 30 e 40 ordini. Di fatto, la teoria del remeggio,
    una sfida intellettuale che pretende una
    soluzione logica, non è mai stata affrontata in
    maniera sistematica. Eppure il problema, nei
    suoi aspetti geometrici può essere affrontato
    e risolto sul piano teorico anche in assenza di
    testimonianze documentali e archeologiche.
    Questo libro affronta la questione della teoria
    del remeggio a partire dall’architettura delle
    navi antiche e dalle implicazioni geometriche
    sviluppate dal movimento dei remi e dei rematori.
    In questo modo, piuttosto che indagare
    gli specifici problemi di una singola nave o di
    un singolo ordine, fornisce una metodologia
    per comprendere la logica soggiacente al sistema
    del remeggio nelle poliere antiche, dalla
    bireme fino alla 40 ordini, che caratterizzava
    direttamente la forma dello scafo. Questa aveva
    infatti forme e proporzioni dettate sia dalla
    disposizione dei vogatori su vari ordini, il motore
    umano che occupava gran parte della la
    parte inferiore della nave, che dallo spazio richiesto
    dal movimento rotatorio dei remi stessi,
    che generava un duplice cono con asse obliquo
    e vertice sulla scalmiera. Per certi versi,
    siamo in presenza di una scienza dimenticata,
    di una lingua sconosciuta di cui si ignora
    la grammatica e la sintassi pur comprendendo
    il senso di alcune frasi e il significato di
    alcuni vocaboli. Per avvicinarsi alla logica
    che guidava la costruzione delle navi antiche
    occorre fare tabula rasa dei preconcetti dogmatici
    disciplinari e ristabilire alcuni principi
    costruttivi e spaziali elementari che hanno
    dato origine allo sviluppo del sistema degli
    ordini di remeggio. A partire dal modulo
    elementare del remeggio, dato dalla dimensione
    occupata dal rematore e dalle possibili
    combinazioni di due rematori nello spazio
    tridimensionale compatibili con l’utilizzo dei
    remi, l’autore ha determinato un certo numero
    di configurazioni di base, una sorta di
    “alfabeto” del remeggio. A partire da queste
    configurazioni, ha poi costruito una vera e
    propria “algebra” del rematore. Le configurazioni
    dei vogatori, qui rappresentate in 59
    tavole, sono la “grammatica” di questa nuova
    lingua, un sistema modulare e aggregativo
    aperto che ha permesso di ricostruire diverse
    configurazioni di remeggio alternative per
    ciascun ordine. Nell’insieme, l’autore ha ricostruito
    650 sezioni maestre, dalle biremi fino
    alla 40 ordini e si è spinto fino ad una ipotetica
    50 ordini, mai esistita, solo per dimostrare
    la validità del sistema elaborato. Con l’ausilio
    di questo linguaggio, e solo allora, l’autore
    si confronta con l’iconografia storica e le testimonianze
    letterarie per ricostruire, qui illustrate
    in 102 tavole, l’effettiva disposizione
    dei vogatori per ciascun tipo di nave, scartando
    le configurazioni palesemente inadatte e
    scegliendo tra quelle più economiche in relazione
    allo spazio occupato o più efficienti per
    la spinta dei vogatori. Tuttavia, questo libro
    lascia aperto ancora un grande capitolo da
    scrivere, quello della ricostruzione integrale
    delle navi lunghe, qui solo parzialmente accennato,
    che potrà però in futuro avvalersi di
    un sistema razionale geometrico che permetterà
    finalmente la ricostruzione delle poliere.

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