Il Dolore di Pompei - Emilio Magaldi (QNBP, series minor 12)
di
- Anno Edizione:
- 2024
- Collana/Rivista:
- Quaderni di Nova Bibliotheca Pompeiana
- Casa Editrice:
- Arbor Sapientiae Editore - Roma
- Argomento:
- Pompeianistica, archeologia e storia della Campania antica
Descrizione:
Con introduzione di Laurentino Garcia y Garcia
Pompei, nel pieno delle sue attività, spariva dalla scena del mondo e fu elevata a simbolo di eternità. Ma se interroghiamo gli ambienti pompeiani per sapere quali fossero i pensieri ed i sentimenti dei loro antichi abitanti, ci sentiamo rispondere: "qui abita la felicità", "guadagno è gioia" , "Saturnina, evviva i saturnali". Raramente si trova, fra le tante iscrizioni parietali che riflettono il modo di pensare e di sentire di quella gente, un pensiero che passi sopra le contingenze e che si rivolga all'eterno. Ai miseri Pompeiani la rovina piombò addosso inaspettata e trasformò la loro città in un immane dolore di pietra. Qui la morte celebra il suo pieno trionfo: le tombe e i sepolcri dove i defunti furono seppelliti con tutti gli onori dovuti, non commuovono tanto quanto le splendide case divenute, da un momento all'altro, tombe anch'esse, ma di sepolti vivi.
"Il composto abbandono dell'uno, il disperato atteggiamento dell'altro, lo sforzo vano della giovane donna, che della veste fa scudo agli occhi contro la pioggia di cenere, e il contorcersi del povero cane, dimenticato legato all' uscio di casa, fanno pensare, fremere, rabbrividire : e il dramma vesuviano si rappresenta alla immaginazione in tutto l'orrore e la sublimità dei grandi cataclismi" (A. Sogliano).
Pompei non è ovviamente solo dolore, ma, grazie al fatto di non essere neanche solo un insieme di splendide rovine, riesce a suscitare ogni giorno nei visitatori stupore e meraviglia, tristezza e malinconia e poi di nuovo entusiasmo e piacere ed è diventata il simbolo mondiale di un luogo dove l’umanità può ritrovare se stessa.