Pietro Piccolomini Clementini Nuovi studi su Siena etrusca e romana - a cura di Debora Barbagli, Gabriella Carpentiero, JacopoTabolli (QSR,2)
di
- Anno Edizione:
- 2024
- Casa Editrice:
- Arbor Sapientiae Editore - Roma
- Argomento:
- Archeologia e tutela del patrimonio archeologico - Saggi e Ricerche
- ISBN:
- 979-12-81427-47-1
Descrizione:
F.to 17x24, 104 pp., ill.ni a coll.
a cura di Debora Barbagli, Gabriella Carpentiero, JacopoTabolli
Volume è stato pubblicato con il contributo del Centro di Archeologia per le Diversità e le Mobilità preromane (Centro CADMO), Università per Stranieri di Siena
QSR- Quaderni di Siena Romana
1. D. Barbagli, J. Tabolli, G. Carpentiero, R. Pansini, F. A. Terrizzi, SAENA JULIA. Nuovi contributi per lo studio di Siena in epoca romana (Quad. di Siena romana 1), Arbor Sapientiae, Roma 2023.
2. D. Barbagli, G. Carpentiero, J. Tabolli (a cura di), Pietro Piccolomini Clementini. Nuovi studi su Siena etrusca e romana (Quad. di Siena romana 2), Arbor Sapientiae, Roma 2024.
Il volume presenta una nuova stagione di studi dedicati
alla figura di Pietro Piccolomini Clementini
(1880-1907) e al suo ruolo nel panorama archeologico
della Siena di fine Ottocento e primi Novecento.
Queste pagine legano vicende ‘locali’ a fenomeni storici
ed archeologici di portata ‘nazionale’. L’archeologia di
Pietro Piccolomini fu infatti al contempo specchio del
microcosmo senese di quegli anni, ma anche lucida testimonianza
del dibattito metodologico che attraversava (e
in parte ancora attraversa) gli studi archeologici in Italia.
Dagli studi sul complesso rapporto tra la biografia del giovane
conte, morto prematuramente nel 1907, e il clima culturale,
storico-artistico in particolare, di quegli anni, per attraversare
le vicende della riscoperta della collezione di quello che fu
il Museo Archeologico-Numismatico Pietro Piccolomini,
dal recupero di nuovi dati d’archivio, alla ripresa degli
scavi al Bozzone, fino al riesame del ricco e fragile contesto
archeologico di Siena etrusca e romana, nel più ampio
quadro del record archeologico chiusino, questo volume
si configura come una sintesi preliminare e di raccordo tra
studiose, studiosi, istituzioni diverse. La rara sinergia riflette
l’impegno delle due Università senesi, della Soprintendenza,
della Pinacoteca e il Museo Nazionale, del Comune con
la Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala,
dell’Archivio di Stato, della Fondazione Monte dei Paschi di
Siena, così come documentata nei cinque capitoli del volume.
Pietro Piccolomini Clementini nasce
a Siena nel 1880, uno degli ultimi
esponenti di un’importante famiglia
senese, con una lunga tradizione
e un forte legame con la città. Imperniato
nella formazione cattolica, indirizzata verso
le direttive dell’enciclica Rerum Novarum
di Leone XIII, passa l’infanzia tra la città e
la villa di Santa Regina. Oltre alle realtà del
mondo rurale Pietro Piccolomini già da piccolo
inizia ad occuparsi dello studio e della
ricerca archeologica. A lui si deve il recupero
minuzioso di reperti che venivano in quegli
anni scoperti nel territorio, la raccolta di informazioni
sugli scavi nel senese, fino alla
direzione sul campo di campagne di scavo,
tra le quali la più celebre è certamente quella
presso Campo all’Oro, alla Pieve al Bozzone.
La morte improvvisa per scarlattina nel 1907
pose fine all’attività sociale e politica che
caratterizza gli ultimi anni di vita, ma anche
alla serie di scavi archeologici di Pietro Piccolomini
e alla costituzione del Museo Archeologico-
Numismatico che la vedova Marianna
Cinughi de’ Pazzi però proseguì con un sapiente
allestimento nel Palazzo del Capitano,
che fu inaugurato intorno al 1925. La collezione
del “Museo”, per anni ritenuta dispersa,
è invece smembrata fra gli eredi dell’unica
figlia, Pierina Piccolomini, e costituisce
una fonte eccezionale di ricostruzione della
storia di Siena nelle fasi etrusca e romana