Tre Atine, tre misteri - Francesco Sabatini (QME, 21)

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    Descrizione:

    con prefazione di Luigi Gulia

    Quaderni del Centro Studi Mario Equicola, 21

    In 8°, 180 pp, con ill.ni 

    Un exursus temporale e geografico attraverso l’ager atinate in dialogo
    ideale con il paesaggio umano della virgiliana Atina potens,
    antico teatro di cultura volsca, sannita, romana, centro strategico
    tra Lazio, Abruzzo e Molise, dove i monti della Meta e delle Mainarde
    continuano verso sud-est la geologica spina dorsale della
    penisola italica. L’autore offre itinerari di analisi storica, miranti a
    porre in rilievo la posizione centrale di Atina nelle vie di comunicazione
    tra Latium e Samnium, nobilitata da antiche, illustri ascendenze
    o contiguità e da più recenti intrecci di varia umanità. Nel
    susseguirsi di immagini legate alla fisicità del paesaggio di Atina,
    così indissolubilmente segnato dalla generosità della natura e
    dalla laboriosità umana, soprattutto delle antiche transumanze, la
    questione centrale affrontata dall’autore è quella sul mistero delle
    “tre Atine” al tempo di Cicerone: l’Atina “nostra” della Valle di
    Comino; l’“Atena Lucana” nel salernitano Vallo di Diano; l’Atina
    collocata da Plinio nella Naturalis Historia in quella che allora fu la
    Gallia Cisalpina, di cui non abbiamo più tracce. A quale Atina si
    riferiva Cicerone quando nel De divinatione la visione in sogno del
    conterraneo Gaio Mario sarebbe avvenuta in villa quadam Campi
    Atinatis
    ? Confutate altre ipotesi, ecco quella proposta: l’oratore,
    partito da Roma l’11 marzo (o qualche giorno dopo) dell’anno 58
    sulla via dell’esilio, avrebbe raggiunto Arpino, proseguendo poi
    per Atina, il mattino successivo al sogno avrebbe ripreso il viaggio
    lungo la via della Vandra e la valle del Volturno (per la via Latina,
    ad ovest di Arpino l’ostile Clodio avrebbe potuto bloccarlo); per
    pavidità, non seguì il più rapido tragitto dal Molise verso la Puglia
    e Brindisi, ma si diresse a Capua dove imboccò la via Popilia.
    Sembra così colmata la lacuna delle fonti antiche sul percorso seguito
    da Cicerone nel basso Lazio prima di arrivare in Campania.


    Autore: Francesco Sabatini, nato ad Atina nel
    1937, ha frequentato il Ginnasio Liceo
    “Tulliano” di Arpino fino alla licenza
    liceale. Laureato in giurisprudenza nel 1960
    nell’Univeristà degli studi di Perugia, per 48
    anni è stato magistrato ordinario esercitando
    le relative funzioni, successivamente, ad
    Avezzano, Cassino, Frosinone e Roma.Di
    particolare rilievo le sentenze in materia di
    terrorismo, anche internazionale, compreso
    l’attentato al Sommo Pontefice Giovanni
    Paolo II, da lui estese quale componente
    della I Corte di Assise di Appello di Roma,
    nonché quelle redatte quale componente
    delle Sezioni Unite Civili della Corte di
    Cassazione.Molte sentenze sono pubblicate
    nelle più prestigiose riviste giuridiche.È
    stato relatore in convegni giuridici svoltisi
    a Roma, Milano, Napoli, L’Aquila, Trento
    e nella provincia di Frosinone. Dal 2003 al
    2009 è stato docente di diritto civile nella
    Scuola di specializzazione per le professioni
    forensi dell’Università “La Sapienza” di
    Roma.Nella sfera privata, oltre a numerosi
    articoli su argomenti di storia locale, ha
    curato la pubblicazione di due volumi:
    “Diario a più voci” (1984) e “Monte Meta
    e dintorni” (2003); ha collaborato inoltre
    al volume “Il Ducato di Alvito nell’età dei
    Gallio” (1997). È l’autore dei seguenti saggi:
    “Il Giurista Biagio da Morcone, preposito
    della Chiesa di Atina nella prima metà del
    trecento, e le origini della stessa Chiesa
    (2014)”, “Montecassino, Roma, Orvieto,
    Sansepolcro: quel filo sottile che unisce…”
    (2015) e “Brevi note sulla Cappella di San
    Rocco in Atina” (2016).Premio alla carriera
    Sebetia ter (Napoli 2007), premio alla
    cultura don Giuseppe Morosini (Ferentino
    2014), premio letterario Val di Comino per
    la saggistica storica (Alvito 2022)